Thursday, October 19, 2006

James Oscco Anamaría

James Oscco Anamaría nacque in Calcauso, Apurímac (Perù), nel 1970. Studiò presso l’ Università Tecnologica delle Ande (Utea), dove si laureò in Pedagogia e in Lingue e Letteratura. Mentre ancora studiava presso l' Utea si dedicò alla lotta sociale insieme ai contadini della zona, per questo motivo fu accusato di terrorismo dal rettore della casa di studi e successivamente incarcerato. L’assassinio dello scrittore e docente peruviano James Oscco Anamaría, avvenuto in Abancay, Apurímac, ha originato una campagna con a capo il Pen Club del Perù perché fossero chiarite le circostanze della sua morte.
I resti di Oscco Anamaría furono ritrovati giovedì 20 ottobre del 2005, in una discarica del ponte Pachachaca, in Abancay. Secondo un comunicato del Pen Club, Oscco era stato brutalmente torturato, presentava segni di sgozzamento, lo svuotamento di un occhio, fratture alle gambe e le unghie strappate. Una nota in Indymedia-Perú aggiunge che lo scrittore morì a causa di una scarica elettrica durante un processo nel quale furono evidenti diversi segni di tortura.
Ossco pubblicò la raccolta di poesie Relámpagos de amor (2000), il saggio Comunicación textual: un nuevo enfoque para producir y comprender textos (2003) e il libro di racconti Siempre seré águila (2003).
È tuttora inedito il suo libro La oratoria del líder, con prologo di Humberto Ñaupas Paitán.
Come intellettuale rimase legato al mondo letterario, partecipando a diversi eventi accademici sulla letteratura e scienze umanistiche. Ne fu egli stesso l'organizzatore e pubblicò articoli con tematica linguistica. Al momento della sua morte era segretario docente dell’Istituto Superiore Tecnologico Pubblico di Abancay.



Palabras encendidas

Nací al borde de los ríos que cantan a su libertad, confundido con las garzas,
los zorzales y las torcazas.
Confundido con mi gente que hace parir la tierra, haciendo nacer una nueva
vida, desde las entrañas de las pachamamas...
Por eso quiero que mi poesía sea dulce como el vuelo de picaflores, ardiente
como el fuego de los valles...
Escribo porque amo la vida, cómo no he de amarla, si vivo una sola vez.
Quiero ser canto y danza de los humildes, cuando vuelvan y pretendan asaltar
las estrellas del cielo...
Finalmente, quiero joderme, para volver a nacer, y cantar el dulce canto de los
ríos y las cascadas...

James Oscco Anamaría